Dietro ogni bottiglia di olio extravergine ci sono chili di olive raccolte a mano, mattinate che cominciano prestissimo e il lavoro attento di chi conosce ogni ulivo uno per uno. È una storia fatta di impegno, precisione e passione: inizia quando il cielo è ancora scuro e termina solo quando gli alberi hanno donato i loro frutti migliori.

Ore 6:30 – Il caffè del risveglio

La sveglia suona prima dell’alba. Un sorso di caffè, uno sguardo al meteo e si prepara il necessario: cassette vuote, teli, rastrelli, guanti. Poi si parte verso la campagna.

Ore 7:30 – I teli a terra

Arrivati tra gli ulivi, la prima operazione è stendere i grandi teli attorno alle radici degli alberi: serviranno a raccogliere le olive che cadranno. Ognuno ha un compito: chi prepara i teli, chi pota i rami bassi, chi inizia a lavorare sui frutti.

Ore 8:00 – La raccolta prende ritmo

Con le mani o piccoli rastrelli, le olive vengono fatte scivolare dai rami. I gesti sono rapidi e ripetuti. Alcuni usano pettini meccanici o scuotitori, ma per le cultivar più delicate resta fondamentale la raccolta manuale.

Ore 11:30 – Pausa all’ombra

Dopo ore di lavoro, ci si siede sotto un ulivo. Un panino portato da casa, un po’ d’acqua fresca e qualche battuta per alleggerire la fatica. Le cassette si riempiono e la motivazione cresce.

Ore 13:00 – Si ricomincia

Il sole è alto ma si continua: si spostano i teli, si passa a nuovi alberi. Ogni realtà agricola ha i suoi ritmi: c’è chi lavora in famiglia, chi si affida ai braccianti stagionali, chi coinvolge i vicini in un lavoro collettivo.

Ore 17:00 – Carico pronto per il frantoio

Con la luce che cala, si raccolgono cassette e sacchi e si caricano sui furgoni. Poi si va al frantoio: lì si attende il turno, si chiacchiera con altri produttori, si confrontano quantità e qualità del raccolto.

Ed ecco il momento più atteso: le olive entrano nella macchina e poco dopo sgorga l’olio nuovo. Verde intenso, denso, profumato: l’essenza di una giornata intera e di mesi di cura.

Ore 19:00 – Il ritorno a casa

Una doccia calda, la cena e magari una fetta di pane condita con l’olio appena nato, se già disponibile. Le mani portano i segni della fatica, ma il cuore è colmo di soddisfazione: ogni giornata trascorsa tra gli ulivi è un passo verso un prodotto che racchiude storia, cultura e famiglia.

Cos’è un monocultivar

Un olio monocultivar (o monovarietale) nasce dall’utilizzo di una sola tipologia di oliva, raccolta e trasformata senza essere mescolata con altre.

Questo permette all’olio di esprimere in maniera chiara e distintiva:

• il carattere tipico della varietà (più delicato, amaro o piccante),
• le sfumature aromatiche proprie (erba tagliata, pomodoro, mandorla, carciofo),
• l’impronta del territorio e del microclima in cui l’ulivo cresce.

Sono oli dal profilo sensoriale netto e facilmente riconoscibile, perfetti per chi desidera esplorare la ricchezza della biodiversità olivicola italiana.

👉 Nella nostra Carta degli Oli puoi scoprire le cultivar regione per regione, confrontarne i profili aromatici e scegliere quella che rispecchia di più i tuoi gusti.

Cos’è un blend

Un blend è un olio ottenuto dalla combinazione di più varietà di olive, unite con l’obiettivo di raggiungere un profilo gustativo armonioso.

Un po’ come accade nel mondo enologico, il blend permette al frantoio di:

• riequilibrare eventuali squilibri tra amaro, dolcezza e piccantezza,
• ottenere un gusto versatile, più adatto a diversi utilizzi,
• garantire una qualità costante anche in annate meno favorevoli.

Un esempio? L’unione di una cultivar fruttata con una ricca di polifenoli può dar vita a un olio ideale sia per l’uso quotidiano che per accompagnare piatti complessi.

Le differenze principali

• Purezza vs Armonia: il monocultivar esalta una sola varietà, il blend combina più cultivar in equilibrio.
• Identità vs Versatilità: il monocultivar ha un carattere deciso e riconoscibile, il blend si presta a più usi e palati.
• Stile produttivo: la scelta tra i due riflette la filosofia del frantoio, le varietà disponibili e gli obiettivi della campagna olearia.

Scopri la differenza di persona

Molti produttori su Olive Oil Tourism offrono la possibilità di degustare sia monocultivar che blend.

Durante le esperienze in frantoio potrai confrontare i diversi profili sensoriali, conoscere nuove varietà e portarti a casa l’olio che più ti rappresenta.

✨ Prenota ora la tua esperienza e vivi questo viaggio nel gusto dell’olio EVO.

L’olio EVO è un vero tesoro della dieta mediterranea: ricco di polifenoli, antiossidanti e profumi naturali. Allo stesso tempo, però, è un alimento fragile, che se conservato male perde rapidamente le sue qualità sensoriali e benefiche.

Per mantenerlo al meglio è importante conoscere i suoi tre avversari principali: aria, luce e calore.

🌀 1. L’Aria (ossidazione)
Quando una bottiglia viene aperta, l’ossigeno inizia subito a reagire con le molecole dell’olio. Questo fenomeno, chiamato ossidazione, porta alla formazione di composti che lo rovinano.

• I polifenoli si consumano, diminuendo la protezione antiossidante.
• Il gusto si appiattisce e tende al rancido.
• L’olio perde freschezza e vivacità.

👉 Proteggilo richiudendo sempre bene la bottiglia e non lasciandola mai senza tappo.

☀️ 2. La Luce (foto-ossidazione)
I raggi solari e persino quelli artificiali accelerano l’invecchiamento dell’olio. La luce attiva la clorofilla, dando avvio a reazioni chimiche che danneggiano il prodotto.

• Il colore cambia, diventando spento o tendente al marrone.
• Gli aromi svaniscono insieme ai composti volatili.
• L’olio si degrada molto più velocemente.

👉 Scegli bottiglie in vetro scuro e conserva l’olio in credenze chiuse o armadietti lontani da fonti luminose.

🔥 3. Il Calore
Temperature elevate (oltre i 25–27 °C) sono tra i peggiori fattori di deterioramento. Anche appoggiare la bottiglia vicino ai fornelli o al forno può danneggiarlo.

• Gli aromi e le note fresche svaniscono.
• L’ossidazione accelera.
• Le proprietà nutrizionali calano sensibilmente.

👉 Tienilo in un ambiente fresco e buio, lontano dal calore, idealmente sotto i 20 °C.

L’olio extra vergine d’oliva è un prodotto vivo e prezioso: se lo custodisci con attenzione, continuerà a donarti gusto, profumo e salute.

🫒 E tu, quali accorgimenti usi per conservare il tuo olio?

La raccolta delle olive va ben oltre un’attività agricola. Nei Paesi del Mediterraneo ha sempre rappresentato un momento di tradizione, condivisione e persino di spiritualità. Dalle civiltà antiche fino alle campagne italiane di oggi, questo rito mantiene vivo il legame tra persone e natura.

Un’usanza dalle origini lontane

In Grecia l’ulivo era considerato sacro, dono offerto dalla dea Atena. Raccoglierne i frutti era un gesto solenne, accompagnato da preghiere e rituali. Anche a Roma, l’inizio della stagione veniva celebrato con cerimonie dedicate a Minerva, protettrice degli artigiani e degli agricoltori.

La raccolta come momento collettivo

Nel Sud Italia, e in particolare in Sicilia, il primo giorno di raccolta era vissuto come una piccola festa popolare. Famiglie e vicini si radunavano nei campi, portando con sé cibi semplici, intonando canti tradizionali e invocando prosperità per gli uliveti. Non si trattava solo di produrre olio, ma di rinsaldare i legami all’interno della comunità.

Il tempo giusto: saggezza contadina

Da sempre il sapere agricolo ha scandito i ritmi della raccolta. Un inizio troppo anticipato significava poco olio, mentre un ritardo eccessivo poteva compromettere il raccolto. Antichi proverbi condensano questa esperienza, come:

“Per Santa Caterina, l’olio è già nella tina.”

Un monito che sottolinea quanto siano fondamentali tempismo e tradizione per ottenere un olio extravergine di qualità.

L’incanto della raccolta oggi

Anche con le tecniche moderne, l’atmosfera rimane unica: il profumo intenso delle olive appena colte, il fruscio delle reti, la gioia dell’assaggio delle prime gocce di olio nuovo. Emozioni che continuano a conquistare sia chi lavora nei campi che chi vi si avvicina per curiosità.

Vivi questa esperienza in prima persona

Grazie all’oleoturismo, chiunque può prendere parte a questa antica pratica. Passeggiare tra gli ulivi, cogliere a mano i frutti, assistere alla spremitura e degustare l’olio appena nato significa intraprendere un viaggio nella storia, nella cultura e nei sapori del Mediterraneo.

✨ Questo autunno l’Italia ti invita a scoprire il fascino della raccolta delle olive: un rito millenario che ancora oggi racconta l’anima e lo stile di vita mediterraneo.